Se guardo indietro al mio passato, posso dire che, dopo aver deciso di passare dal monastero alla vita di un moderno capofamiglia occidentale, per me sono cominciati tempi complicati. Non avevo abbastanza informazioni per prendere una decisione monumentale come quella. In un certo senso, stavo correndo un grosso rischio senza avere grandi conoscenze. Sì, sentivo che dovevo farlo. Credo che si rimpiangano più che cose che non si fanno che quelle che si fanno. Qualche volta è bene lasciare andare l’idea di controllo.

Questa è la vita, sapete. La maggior parte delle volte, è una questione di ego. Non puoi lasciare sempre vincere l’ego. Le decisioni auto-referenziali hanno come unico scopo il proprio tornaconto: se quello è l’interesse, il risultato non sarà particolarmente positivo.

Non dovremmo andarci alla leggera con l’ego. Abbiamo tutti delle debolezze, quelle che scegliamo di alimentare. Dovete strappare la vittoria a favore del vostro vero sé. Tenete la vostra energia per il vostro vero potenziale, senza sprecarla sulla base dell’attaccamento.

Questo significa che, a lungo andare, il punto non è quello che vuoi qui e ora, o ciò che è più facile in questo momento per te. Il punto è ciò che è buono per te alla fine della giornata. Anche se il sentiero è più un destino che il destino stesso.

Molte volte, optiamo per la prima scelta perché l’ego ha la meglio. Essenzialmente, occorre cambiare questo scenario.

Il problema è: la gente cerca di alleviare le proprie sofferenze e i momenti di depressione quotidiani immergendosi nella carriera o nelle relazioni. Questo comportamento è il perfetto esempio di un evitamento, o magari qualcuno lo potrebbe definire un rifugio in qualcosa; prendere rifugio in un oggetto o in uno stato d’animo. Quando prendi rifugio in qualcosa di esterno significa che, in un certo modo, stai cercando di evitarti. Stai cercando di evitare di metterti alla prova. Stai scegliendo il sentiero più semplice.

Questo è essenzialmente quello che facciamo per la maggior parte del tempo. Questa è la ragione per cui il Dharma è essenziale. Il Dharma fondamentalmente ha a che fare con il salvare noi stessi… da noi stessi. Capisci, devi salvarti da te stesso. Non ti stai salvando da nessun altro.

Il tuo karma è responsabile del male che ti può succedere. Solo il tuo karma creato e basato sulla tua intenzione originale può colpirti.

Anche allora, puoi scegliere di adattarti positivamente e imparare a farne buon uso oppure considerarlo un fardello che si ripete incessantemente. Alla lunga, considerando il quadro d’insieme, universale, sei solo tu che puoi farti del male. Tu sei quello che deve incanalare i propri pensieri, sentimenti, emozioni e atteggiamenti.

Ecco perché si tratta di salvare te stesso da te stesso. È piuttosto ironico. L’ironia della vita e dell’universo!

Così come l’ossigeno ossida la tuta degli astronauti che chiamiamo “corpo”, mantiene anche la nostra vita in movimento. Quello di cui sto parlando è qualcosa di simile all’ossigeno, è un esempio.

Non è una cosa facile, bianca o nera. Tutto è in gran parte grigio. Ci piace fare differenze e concettualizzare il dualismo. Quindi, davvero, bypassare o prendere rifugio rappresenta quella piccola o enorme (!) questione nella nostra vita, in cui non vogliamo metterci alla prova o prendere la responsabilità o anche solo agire. Sentiamo repulsione o sentiamo attrazione… un’altra grande sfida dualistica! Vogliamo solo scappare da noi stessi, come dice Bob Marley. 

Questa è la ragione, sì. C’è un problema nel comportarsi così? Ma certo! Intendo che questo è il problema, chiaro? Non ha a che vedere con il tuo partner, la tua carriera, i tuoi obiettivi o cosa vorrai fare domani. Ha a che vedere con la tua interiorità (ciò che hai dentro di te) e con cosa ne fai, quanto spazio dai a te stesso e cose del genere.

Quindi, in realtà, ha a che fare con la tua percezione. Dalla percezione deriva l’attitudine. Pertanto, se possiamo cambiare la nostra percezione, possiamo davvero cambiare il nostro atteggiamento nella vita. Se possiamo cambiare questi due aspetti, allora, qualsiasi carriera, partner, obiettivo o luogo in cui ci troviamo, le persone con cui siamo o quello che vogliamo diventare o qualsiasi altra cosa simile non ha realmente importanza. Capite?

E questo perché qui, nel vostro cuore, nel profondo di voi, nella vostra mente, o comunque la vogliate chiamare, ogni cosa è già allineata. Noi siamo presenti.

Allora, quando siamo presenti, tutto questo non ha importanza. Quindi, in altre parole, possiamo adattarci positivamente a ogni momento. Questi sono esattamente gli strumenti che il Dharma vi sta mostrando come vostri. Lo vedete?

Il Dharma è quasi una branca dell’Induismo. Vedete, quando il Buddha stava originariamente meditando, era tra gli Induisti. Poi, successivamente ha provato un metodo diverso. A un certo punto, è andato per la sua strada.

Il Buddhismo ebbe inizio nel momento in cui lui ha raggiunto il Nirvana e la gente ha cominciato a seguirlo. Gli strumenti di cui parla il Dharma cominciarono a essere più disponibili non molto tempo dopo che Gautama raggiunse l’illuminazione o Nirvana. I diversi metodi erano sempre lì, però. Sono stati lì per lungo tempo. È una tecnica universale.

Secondo il Buddhismo, c’erano già stati 3 Buddha. Buddha Shakyamuni è il quarto. Il prossimo sarà il Buddha Maitreya e così via. È detto anche che ci saranno altri 1,000 Buddha che verranno. Secondo la tradizione Buddhista, ogni Kalpa, che è pari a un eone, ha 1.000 Buddha e un eone corrisponde alla vita e morte di una stella, lo spazio di tempo che intercorre tra la nascita di una stella e la sua fine. Questo è un eone o un Kalpa.

Questo metodo universale si applica a ogni essere umano. Non è come se qualcuno dicesse: “Guarda! Ho trovato la Verità! Ecco! Questa è per te! Questa è la tua verità! Prendila!”

Non funziona così! Non puoi usare la verità di qualcun altro. Devi trovare la tua verità. Ogni persona deve percorrere il proprio sentiero. Ognuno deve imparare da sé ciò che riesce a capire dalla propria prospettiva, perché è la sua prospettiva.

Quindi, il punto non sono tanto le informazioni disponibili per te. Il punto è quello che hai voglia di imparare, quello che hai voglia di sapere con un’intenzione alla base.

È molto facile dare la colpa all’esterno e agli altri o dare la responsabilità a qualcosa di esterno o a qualcun altro. Ecco, questo è il perché e, sì, potrebbe essere il problema. Una volta che riusciamo a cambiare questo, allora non c’è più alcun problema nel fare qualsiasi cosa stiamo facendo. Diventa un processo di apprendimento e di comprensione. In altre parole, un’esperienza.

Non è più questione di non divertirsi, non avere un partner, non avere ambizioni di carriera o di non seguire i tuoi istinti e il tuo cuore. Senza dubbio, fondamentalmente e convenzionalmente le cose sono per lo più positive. Anche se tendiamo a non vedere o scegliamo di non vedere, il punto è la tua attitudine all’interno di quella dimensione.

Alle volte, le persone la fanno sembrare una cosa negativa. Come se una carriera, un partner, o anche avere figli, fossero cose negative. Non sono d’accordo che siano cose negative. Dipende da come tu li vivi o dalle tue intenzioni dietro l’azione.

Puoi essere un genitore terribile. Sta a te. O puoi essere un grande genitore. Non ha a che fare con l’avere figli, ha a che fare con la tua attitudine verso la vita in qualsiasi situazione, capite?

Se ripeti sempre: “Oh, sono stressato! Ho troppo lavoro! Sono sovraccarico! Non posso farlo! È impossibile che ci riesca! Sono troppo piccolo! Non riuscirò mai a raggiungere quell’obiettivo!” eccetera, fino a che non t’inventi un centinaio di milioni, di bilioni, di trilioni di scuse non avrai il giusto atteggiamento. In un certo senso, questo è… essere codardi, capite?, non volersi prendere la responsabilità di se stessi. Alla fine, voglio dire, forse siamo codardi se non affrontiamo le nostre paure più profonde perché siamo spaventati dal nostro potenziale.

Eppure, sento che quando ci assumiamo la responsabilità la nostra vita cambia completamente. Cioè, quando capiamo che non ha a che fare con questi nomi o questi concetti di qualcosa…

Per avere la pancia piena, un tetto sulla testa per le nostre famiglie e per noi, fare in modo che le cose filino il più liscio possibile, in modo che la famiglia possa crescere in uno spazio armonioso, abbiamo bisogno di una carriera. In altre parole, abbiamo bisogno di un lavoro per mangiare. La vita è anche condividere; condividiamo il suolo, l’atmosfera, lo spazio, il tempo, la tecnologia, sostanze nutritive e il sole, la luna, l’energia, eccetera. Così come avere un partner è importante per sentire il calore, è anche vero che se non lo sentiamo quando siamo da soli, non importa con chi stiamo, non saremo mai capaci di sentire alcun calore.

Alla fine, poi, succede anche quando si arriva a prendere rifugio in un Guru, in Buddha, Dharma e Sangha! Ecco perché abbiamo usato la parola “rifugio” prima, ricordate? Ecco perché spesso le persone prendono rifugio nella religione, nella filosofia, in un concetto, una credenza, un bisogno, una necessità, uno stato d’animo o in qualsiasi altra cosa… per rassicurarsi.

Tutti hanno bisogno di qualcosa per sentirsi al sicuro. Quindi dobbiamo convincerci che stiamo facendo la cosa giusta. Cosa succede se cerchiamo di scappare dall’assumerci la responsabilità per le cose veramente importanti nella vita. In fondo in fondo, sappiamo che non c’è modo di evitarlo! Molti dicono: “Oh, lo sa Dio!” Bene, il Signore lo sa! TU sai!

Quindi è importante essere consapevoli di questo!

Naturalmente, la religione, la filosofia, gli insegnamenti e la conoscenza dei Buddha ci guidano per aiutarci a sviluppare la comprensione, ma se non abbiamo interesse, non possiamo capire, né crescere o migliorare. E ad ogni modo non è qualcosa cui dovremmo aggrapparci. Non è questione di essere attaccati al guru, agli insegnamenti o a un concetto, tanto per sentire che state facendo qualcosa di utile nella vostra vita. Non è questo il punto. Altrimenti diventa un evitamento, un fraintendimento irrealizzabile. Non è la vera questione. 

Tu non vuoi chiuderti in una scatola! Abbiamo già ascensori, automobili, appartamenti, stanze, bare, teste quadre, schermi, abitudini, il sistema e tutte queste cose. Perché ti vuoi chiudere in un’altra scatola? Che senso può avere se la Natura è la nostra cattedrale?

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